Il villaggio di Chagall

Il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo ospiterà la mostra Il villaggio di Chagall. Cento incisioni da ‘Le anime morte’, curata da Diego Galizzi, direttore del museo, e da Michele Tavola, storico d’arte e giornalista.

La mostra è organizzata dal Museo Civico delle Cappuccine con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dell’Ibc e propone al pubblico l’intera serie delle 96 tavole delle Anime morte, realizzate da Marc Chagall con le tecniche dell’acquaforte e della puntasecca.

Attraverso le avventure di Cìcikov, protagonista del romanzo, lo straordinario genio immaginifico di Marc Chagall incontra la verve narrativa di Gogol’, restituendoci la degradazione morale, le miserie e i paradossi della società russa del tempo, descritta da Gogol’ con ironia mista a rassegnazione. Per Chagall è un’occasione irripetibile, non solo per svelare l’essenza del popolo russo, ma anche per tornare con la mente ai panorami della sua terra, ammantandoli di lirismo, sogno e nostalgia. Con Il villaggio di Chagall, che porta a Bagnacavallo l’opera di un maestro dalla grandezza assoluta, il Museo Civico delle Cappuccine oltre a consolidare la sua vocazione di centro orientato alla valorizzazione e alla promozione della grafica d’arte, celebra il 40° anniversario della sua fondazione, dell’inizio cioè di una storia di appassionata volontà di raccogliere, tutelare e comunicare le testimonianze culturali della città e di divulgazione della cultura artistica.

Marc Chagall è entrato nell’immaginario di molti come un artista incantatore, autore di un mondo privo di peso e acceso da colori intensi, irreali, favolistici. Eppure forse non molti sanno che il grande artista di Vitebsk fu anche uno straordinario incisore. Si tratta certamente del suo lato meno noto presso il grande pubblico, eppure non meno importante, anzi, espressione ancor più autentica del suo straordinario genio immaginifico. Può apparire sorprendente, eppure è lo stesso Chagall a confessarcelo: «Qualcosa mi sarebbe mancato se, a parte il colore, non mi fossi impegnato, in un certo momento della mia vita, anche con l’incisione».

Quando nel 1923 l’editore francese Ambroise Vollard decise di affidare a Chagall la realizzazione del primo dei suoi grandi cicli ad incisione, quello dedicato all’illustrazione del testo di Gogol’ Le anime morte, lo fece ben conscio che quell’artista di origine russa doveva la sua notorietà essenzialmente al suo universo fatto di colori sognanti ed evocativi. In quel momento Chagall accettò la sfida, intuendo che c’era spazio per annullare completamente il colore e per riassumere la propria forza espressiva dentro il segno grafico, e rigorosamente monocromo, dell’incisione.

C’era spazio, in sostanza, per inoltrarsi nel mondo dell’immaginazione a tal punto da lasciare persino il colore alla soggettiva e istintiva fantasia delle persone. Nacque così il monumentale ciclo incisorio delle Anime morte, un vero capolavoro della grafica del Novecento e vertice assoluto dell’attività incisoria di Chagall. Il villaggio di Chagall rimarrà allestita fino al 4 dicembre, con i seguenti orari: martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-18; da venerdì a domenica 10-12 e 15-19. Chiusa il lunedì e i post-festivi. Aperture serali straordinarie fino alle 23.30 dal 28 settembre al 2 ottobre. La mostra gode del sostegno di Edison Stoccaggio, del contributo della Cassa di Risparmio di Ravenna e della collaborazione di Publimedia Italia. In mostra sarà disponibile il catalogo con prefazione di Moni Ovadia.

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